24 fotogrammi in 4 parole


Chi è il grande capo di Lars Von Trier?
gennaio 19, 2007, 4:37 PM
Filed under: cinema | Tag:

Ancora cinema! Ancora una volta un buon cinema. Dopo L’arte del Sogno capace di istillare molecole di alchimia nel modo di vedere il mondo, l’altra sera ho occupato una comoda poltroncina di moquette blu per vedere l’ultimo lavoro del regista danese, Il grande capo. Non mi imbarcherò in prolusioni da critica cinematografica. Alcuni non sopportano quelli come me che parlano del film subito dopo averlo visto ma io non posso farne a meno!

Faccio finta di essere nell’ingresso del cinema verso l’uscita, tra la biglietteria e il bancone del bar. Ebbene sì, ve lo posso proprio dire: il film mi è piaciuto moltissimo!
Tutti vi diranno che è un film sul potere e sulla sua messa in scena. Tutti vi parleranno dell’agilità con cui Lars Von Trier affronta un genere come la commedia senza mai risultare banale. E vi parleranno di Dogma ma anche della tecnica di ripresa utilizzata in questo film che affida ad un computer la scelta casuale delle inquadrature. Vi parleranno del giochino dei fotogrammi, sette in tutto e sparsi a casaccio all’interno della narrazione, fotogrammi che sembrano errori e che invece, scoperti e sommati assieme, raccontano qualcosa. Chi scopre cosa vincerà 4 mila euro.
Vi diranno della voce narrante, quella del regista, che sembra stia prendendo appunti ad alta voce mentre scrive la sceneggiatura del film. E con questo tono confidenziale sembra quasi ci faccia accomodare non di fronte, non più in basso come semplici fruitori ma accanto. Così ci fa credere. Ma.
Ma alla fine noi, come i protagonisti del film, non decidiamo nulla. Recitiamo anche noi una parte e il vero grande capo è proprio lui, il regista. Lars Von Trier.



Tutto quello che volevate sapere sull’Iphone
gennaio 17, 2007, 2:35 PM
Filed under: segnali di fumo

Una breve segnalazione sull’ultimo gioiello della Apple che dovete assolutamente vedere qui. Per la serie, pensavo fosse un telefono e invece…



Directed by
gennaio 16, 2007, 12:35 am
Filed under: cinema

Anteprima nazionale del film di Michel Gondry L’arte del sogno. Questa volta la traduzione del titolo ( The science of sleep è il titolo originale) ha risparmiato al film l’equivoco di essere catalogato come un filmetto da palinsesto televisivo pomeridiano come il precedente Se scappi ti cancello, anzi Eternal sunshine of a spotless mind .

the science of sleep

L’arte del sogno è un film che paradossalmente riporta alla realtà: chi di noi riesce sempre a distinguere il sogno dalla realtà? Chi di noi non ha una stanza nel proprio cervello in cui succedono le cose che vorremmo?
Sono sempre stata attratta dalla coincidenza tra realtà e verità: non tutto ciò che è reale è vero, non tutto quel che è vero è reale. E in questo film Gondry non fa altro che mescolare insieme questi due ingredienti, realtà e verità, costruendo sul piano drammaturgico una storia d’amore meravigliosa, strampalata, irrisolta e delicata utilizzando la dimensione onirica come unico motore della storia.

Sogni ad occhi chiusi, ad occhi aperti, colorati, in bianco e nero, chimica, magia: smetteremo mai di essere fatti della loro stessa materia? Smetteremo mai di essere fatti, come diceva il nosto caro Will, della stessa materia dei sogni?